COS’È IL COMPOST VERDE?
Il compost vegetale, anche chiamato compost verde, è un fertilizzante 100% naturale “consentito in agricoltura biologica” ai senzi dell’All. 13 D.Lgs 75/2010.
Il compost verde, ricco di sostanza organica e elementi nutritivi, è capace di apportare fertilità al terreno migliorandone le proprietà fisico-strutturali e biologiche, nel rispetto dell’ambiente e delle norme igienico-sanitarie.
- Ha l’aspetto granulare tipico del terriccio
- È inodore ed igienizzato
- Presenta una densità di circa 0.4/0.5
- Ha una bassa salinità
- Contiene alti livelli di azoto e fosforo e valori neutri di pH compresi tra 6 ed 8 (mantenuti naturalmente stabili senza interventi di correzione).
Il compost verde è il risultato del processo di umificazione di un mix di scarti vegetali verdi e legnosi: il “compostaggio”. La trasformazione di questi materiali in compost avviene attraverso l’azione dei microrganismi decompositori del suolo che trasformano e rielaborano le molecole organiche in ammendante compostato consumando ossigeno e sviluppando calore. Questo processo avviene in presenza di:
- una miscela di materiale composta da una prevalenza di sostanze azotate (materiali verdi ed umidi) e sostanze carboniose (materiali legnosi e più secchi)
- la costante disponibilità di ossigeno (processo aerobico)
- un’ adeguata umidità dei cumuli,
Il compostaggio è quindi un processo naturale che, a livello industriale, viene velocizzato.
COME SI OTTIENE IL COMPOST VERDE?
Le fasi del processo di compostaggio industriale sono:
- stoccaggio del materiale in ingresso in impianto, miscelazione di parti verdi e legnose di scarti vegetali e successiva triturazione;
- disposizione del triturato in cumuli e avvio della fase di stagionatura e bio-ossidazione (consumo di ossigeno e innalzamento della temperatura fino a 60-70° C) con la conseguente eliminazione degli organismi patogeni. In questa fase il materiale deve essere periodicamente rivoltato, per garantire una costante disponibilità di ossigeno, e bagnato per mantenere le corrette condizioni di umidità del materiale;
- fase di vagliatura per allontanare gli scarti e raffinare il materiale;
- alla prima fase vagliatura, per ottenere un compost di qualità ricco di humus e biologicamente stabile, segue una seconda fase di stagionatura e rivoltamento.
L’intero processo di compostaggio può durare dai 3 ai 9 mesi a seconda della tipologia e qualità di materiale che si vuole ottenere.
L’ammendante compostato verde (ACV) è quindi un compost ottenuto esclusivamente da rifiuti organici di origine vegetale (scarti di manutenzione del verde, potature e residui di colture agricole) ricco di Azoto, Fosforo e Potassio. Questa tipologia di compost è di altissima qualità in quanto presenta una minore salinità rispetto agli ammendanti compostati misti (ACM – materiali ottenuti dal compostaggio della frazione organica dei rifiuti urbani, rifiuti animali, liquami zootecnici e fanghi) e consente quindi di essere utilizzato, oltre che in agricoltura, anche per impiego a diretto contatto con la radice della piante.
Negli ammendanti compostati, mediamente, l’80% dell’Azoto presente è sotto forma organica, quindi a lenta cessione. L’utilizzo di compost di qualità consente di incrementare il contenuto di Azoto nel terreno, che viene rilasciato gradualmente: nei primi due anni l’8-10% di Azoto totale, dal terzo anno in poi il 3-5%.
L’utilizzo di compost verde favorisce:
- l’incremento e la conservazione della fertilità dei terreni nei lunghi periodi,
- il miglioramento della struttura del suolo grazie all’apporto di sostanza organica,
- la possibilità di contrastare i fenomeni di desertificazione ed erosione del suolo,
- una migliore ritenzione idrica del terreno,
- la fissazione e il rilascio graduale degli elementi nutritivi necessari allo sviluppo delle colture,
- l’aumento dell’attività microbiologica del terreno indispensabile per la fertilità e per la vita vegetale,
- una migliore lavorabilità del terreno,
- una maggiore porosità e permeabilità in terreni prevalentemente argillosi,
- effetti repressivi sull’insorgenza di marciumi radicali,
- una diminuzione nell’utilizzo di fertilizzanti chimici.
COME PUÒ ESSERE UTILIZZATO Il COMPOST VERDE?
Grazie alle sue molteplici qualità, il compost verde viene utilizzato in diversi settori, ognuno dei quali è caratterizzato da specifiche necessità:
- Nel settore del florovivaismo: il compost viene utilizzato sia da solo (come fertilizzante), sia miscelato con torbe, inerti vulcanici ed altri materiali per la produzione di terricci vegetali diretti poi ai vivai specializzati e alla grande distribuzione. Particolare rilevanza hanno le miscele da rinvaso (come la nostra terra da vaso) realizzate partendo dal binomio compost verde – fibra di cocco, che grazie all’aspetto ecosostenibile dei due materiali possono sostituire i substrati a base di torba (materiale non rinnovabile e sempre più difficile da estrarre);
- Nella manutenzione del verde: i substrati realizzati con compost verde garantiscono al prato un apporto di fertilizzante a lungo termine. Il compost, miscelato con inerti di appropriata granulometria, risulta un materiale particolarmente indicato per la realizzazione di topsoil (soprassuolo per tappeti erbosi) e di tappeti erbosi professionali (campi da golf) in alternativa alle classiche miscele di terriccio a prevalenza torbosa. Questi substrati a base di compost verde (come la nostra Terra da Giardino) garantiscono infatti un buon contenuto di sostanza organica ed una ottimale ritenzione idrica e porosita del terreno contrastando gli effetti di compattazione del suolo e assicurando l’assenza di semi infestanti germinabili ed effetti odorigeni. E’ spesso utilizzato in purezza anche per ricaricare la sostanza organica di tappeti erbosi in sofferenza o per una fertilizzazione a lungo termine di piantine in fase di sviluppo.
- Per svolgere lavori di pacciamatura, ossia la ricopertura del terreno per contrastare la germinazione di malerbe. Distribuito su tutto il terreno, o intorno alle singole piante, in uno strato di circa 5 cm, il compost limita lo sviluppo di erbe infestanti, mantiene costante il livello di umidità e aumenta il tenore di sostanza organica nel terreno. La massima efficacia del compost in pacciamatura è evidente durante il primo anno dal posizionamento.
- Nelle operazioni di riqualifica ambientale: il recupero della fertilità dei terreni degradati può essere facilitato grazie all’utilizzo del compost. L’elevata attività microbica dell’ammendante compostato lo rende infatti idoneo ad operazioni di bonifica ambientale, in quanto in grado di degradare in forme meno tossiche molti contaminati organici (es. pesticidi, coloranti e polimeri sintetici etc).
- In agricoltura: l’utilizzo di compost è fondamentale per combattere fenomeni di desertificazione ed erosione del terreno, ripristinare la fertilità del suolo, aumentarne la porosità e la velocità di infiltrazione dell’acqua. In questo settore l’ammendante compostato viene molto utilizzato come fertilizzante perché oltre che consentire una concimazione efficace e a lento rilascio è un prodotto 100% naturale che permette di rimpiazzare i fertilizzanti chimici, generalmente derivanti dal petrolio (quindi prodotti da risorse non rinnovabili).
Dosaggi consigliati (preliminare alle fasi di aratura e fresatura):
- in agricoltura estensiva in pieno campo di colture erbacee, cereali e foraggiere: 400-600 Q.li/ha (integrabile con un limitato apporto di potassio);
- nella coltivazione di piante orticole in serra o in pieno campo: 500-700 Q.li/ha;
- viticoltura e frutticoltura: può essere utilizzato per fertilizzazioni interfilari o direttamente sulla fila distribuendo uno strato di compost alla base delle piante.
COMPOST VERDE E LETAME A CONFRONTO
Anche se possono sembrare prodotti simili, il compost e il letame presentano sostanziali differenze, prima tra tutte la densità dei due materiali: 0.4/0.5 per il compost – 1 per il letame. A parità di peso, il compost contiene il 50% in meno di acqua, il 55% in più di sostanza organica, maggiori livelli di Azoto e stessi valori di Fosforo. (Report della provincia di Pavia sul compost verde)
Considerando che il compost ha più sostanza secca, permette la distribuzione di volumi molto inferiori rispetto al letame, per ottenere lo stesso apporto di sostanza organica e contemporaneamente quantità superiori di Azoto e Fosforo.
Ciò rende possibile dei significativi risparmi economici, attraverso la riduzione dei costi relativi alla gestione operativa della fertilizzazione organica (volumi di materiali trasportati e distribuiti).
Chi decide di utilizzare il letame spenderà quasi il doppio rispetto a chi utilizza il compost in quanto per il letame sono necessari maggiori quantitativi da acquistare, da trasportare e da spandere.
Il compost quindi si presta a sostituire il letame in tutte le sue funzioni ed è in grado di diminuire la fornitura di concimi di sintesi, attraverso il rilascio graduale di elementi nutritivi.
Il letame può essere meglio utilizzato per ricavare biogas attraverso la tecnica di Digestione Anaerobica, che consente di ottenere, dagli scarti organici, sia materiale (fertilizzante) sia energia (biogas). Dopo l’estrazione del biogas, il prodotto rimanente, detto digestato, è un materiale ancora ricco di sostanza organica. Viene sottoposto ad un successivo ciclo di compostaggio per ricavarne fertilizzante. Questo processo porta dei notevoli vantaggi: viene ridotta sensibilmente l’emissione di CO2 nell’atmosfera, dato che il tutto avviene in reattore chiuso. Questo rende più gradevole anche la lavorazione, in quanto le fasi più odorigene avvengono al chiuso, permettendo un miglior controllo dei problemi olfattivi.
Inoltre, si ha un minor impegno di superficie a parità di rifiuto trattato, grazie alla maggior compattezza dell’impiantistica anaerobica. Infine, si migliora nettamente il bilancio energetico dell’impianto, in quanto nella fase anaerobica si ha in genere una maggior produzione di energia rispetto al fabbisogno dell’intero impianto.
ECOSOSTENIBILITÀ DEL COMPOST VERDE
Dato lo sfruttamento intensivo dei terreni agricoli, questi risultano essere fortemente impoveriti. Assistiamo tutti i giorni ad una continua e progressiva perdita di sostanza organica e a una tendenza di desertificazione. La diminuzione del livello di fertilità dei terreni è un fenomeno rilevante nei paesi del Sud d’Europa, con notevoli evidenze proprio in Italia.
Una soluzione valida alla tendenza di desertificazione è l’utilizzo di compost che, partendo da una corretta gestione degli scarti vegetali, permette la reintegrazione nei terreni di sostanza organica migliorandone la struttura.Una buona dotazione di sostanza organica nel terreno è inoltre utile a contrastare processi di erosione. Infatti, quando nel terreno assistiamo ad una diminuzione troppo elevata di sostanza organica, possiamo riscontrare sia effetti negativi sulle rese produttive che situazioni di rischio ambientale (come frane, smottamenti, ecc).
Il compost è un prodotto “consentito in agricoltura biologica” ai senzi dell’All. 13 D.Lgs 75/2010.
CONSEGNE E CONFEZIONI DISPONIBILI
Per rispondere a tutte le esigenze dei nostri clienti ci occupiamo anche della consegna del prodotto per qualsiasi quantità e tipologia di confezione e con ogni tipo di mezzo. Il materiale è disponibile nei seguenti confezionamenti :
- Sfuso
- Big Bag da 1 mc
- Sacchi da 30 lt